I beati Paoli

mi piacerebbe proprio leggerlo!

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐨, 𝐝𝐮𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐞 𝐦𝐢 𝐟𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐚𝐳𝐳𝐢𝐫𝐞: 📚 𝐢 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐥𝐮𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐢 👉 come nel caso de “L’uomo che vendette il mondo” di Alessandro Galano (di cui vi lascio il link alla song collection https://open.spotify.com/playlist/4ODfjirZmDZRiCKt3DtIPW?si=462b4b542b654553 ) 📚 𝐢 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢. Il romanzo dei "Beati Paoli" l'ho scoperto grazie ad una citazione apparsa nel libro di Carmelo Sardo: “Dove non batte il sole”. L’effetto che queste citazioni hanno su di me è paragonabile a quello di cento trader che, nella sala delle urla della Borsa di Milano, sventolano le mani verso la testa, indicando un messaggio inequivocabile: compra! Compra! Compra! Inutile dire che sono particolarmente sensibile a questi messaggi e dunque: compro. Compro. Compro. Ma veniamo a questo bambino di 1060 pagine, partorito dalla penna di Luigi Natoli e pubblicato a puntate sul «Giornale di Sicilia» tra il maggio del 1909 e il gennaio del 1910. Il romanzo è ambientato nella Sicilia del primo XVIII secolo, a Palermo, i cui vicoli e catacombe offrono protezione e anonimato ad una sorta di setta segreta: i “Beati Paoli”. 👇🏻continua nei commenti 👇🏻

“𝐼 𝑏𝑒𝑎𝑡𝑖 𝑝𝑎𝑜𝑙𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑖𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑚𝑜𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒: 𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑠𝑜𝑟𝑔𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑔𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑖 𝑑𝑒𝑏𝑜𝑙𝑖, 𝑖𝑚𝑝𝑒𝑑𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑖𝑧𝑖𝑒 𝑒 𝑙𝑒 𝑣𝑖𝑜𝑙𝑒𝑛𝑧𝑒, 𝑒𝑟𝑎 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑖𝑑𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑜𝑐𝑐𝑢𝑙𝑡𝑜 , 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑐𝑎𝑣𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑝𝑝𝑒𝑙𝑙𝑜, 𝑝𝑢𝑛𝑖𝑣𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑖𝑒𝑡𝑎̀, 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑖𝑣𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑓𝑎𝑙𝑙𝑖𝑟𝑒.” Proteggere gli oppressi e punire gli oppressori, i loro giudizi erano definitivi e inesorabili. Nessuno vede il braccio punitore, nessuno può dunque sottrarvisi. Una cosa è certa: gli oppressi non hanno mai voce in capitolo e nel bene e nel male subiscono ogni azione che li riguarda, le vittime rimangono tali, sempre. (Verrebbe da chiedersi cosa è cambiato negli ultimi cento anni) I personaggi di questo romanzo sono magnetici, straordinari e, come nella migliore tradizione del romanzo popolare, rappresentati in tutte le loro contraddizioni, complessità, fragilità, specchio a loro volta della realtà storica in cui sono inseriti, in perenne lotta tra gli opposti, o tra opposte possibilità. La storia si snoda tra segreti inconfessabili, duelli, rapimenti, delitti, tra la vita a corte e quella nei bassifondi, tra sontuosi palazzi e bettole luride, roba da farsi la croce con la mano sinistra. Ebbene si, se vi sono venuti in mente termini come “cappa” e “spada” vuol dire che siete nel giusto mood. Nonostante i continui movimenti, quasi cinematografici, della trama non sono mancate le occasioni per sedersi qualche minuto ai bordi del Càssaro per riprendere fiato, concedersi qualche momento di introspezione prima di proseguire la lettura. Giunti a questo punto le brutte notizie sono due: 1- non è un libro “social media friendly”, nel senso che non vi offrirà neanche mezza citazione da inserire nei vostri reel; 😜 2- l’ho finito. 😭