A che serve un libro, se non a permettere ad un paese e alla sua gente di continuare a vivere responsabilmente dentro la storia, con la pregnanza dei valori più veri della loro identità e con la testimonianza di vicissitudini alterne significate dalla pietra dei monumenti e di altre espressioni di civiltà contenute in pagine e pagine di atti e di documenti finora raramente o mai consultati? Le persone e le cose che entrano in un libro vivranno immortali come i quadri nei musei e i monumenti sacri alla memoria dei vivi; né appaia retorico il nostro discorso, considerando le radici culturali del nostro paese, che idealmente ci legano alla preistoria, e il messaggio che, attraverso la scrittura, ci permette di conoscere la storia più o meno recente e remota dei padri.